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Il lato “green” e “slow” di Firenze

Il lato “green” e “slow” di Firenze

Una città dal cuore verde

Al contrario di quanto si possa pensare Firenze non è solo una città d’arte e di musei. C'è un altro lato del luogo, posto al di fuori dei tradizionali circuiti turistici, spesso sconosciuto, un lato al tempo stesso suggestivo e rilassante, quello “green”. La città offre infatti itinerari lontani dalla confusione del centro storico per chi volesse regalarsi una pausa nella natura, senza per questo doversi necessariamente inoltrare nella campagna toscana. Ecco dunque un breve compendio delle locations meritevoli di essere visitate e che consentiranno di scoprire il cuore verde del capoluogo toscano.

Parchi, Giardini e quartieri caratteristici

Il parco di Pratolino, realizzato nel 1580 per volontà di Francesco I de' Medici, è conosciuto anche come parco di Villa Demidoff in seguito alla sua acquisizione, avvenuta nell’anno1872, da parte di uno dei discendenti dell’omonima ricca famiglia. Considerato uno dei parchi più belli d’Italia, esso coniuga l’aspetto paesaggistico e naturalistico con quello artistico. Oltre al corpo del progetto iniziale disegnato da Bernardo Buontalenti; in esso sono infatti contenute opere d'arte collocate tra la vegetazione.   Per gli appassionati di botanica si segnala il Giardino delle Rose, situato sotto Piazzale Michelangelo. Realizzato nel 1865 dall’architetto Giuseppe Poggi, esso fu commissionato dal Comune di Firenze in previsione dello spostamento della capitale del Regno. A partire dal 1895 il giardino venne aperto al pubblico ogni mese di Maggio, in occasione della Festa delle Arti e dei Fiori, promossa dalla Società di Belle Arti e dalla Società Italiana di Orticoltura. Oggi è possibile accedervi gratuitamente per ammirare le 1000 varietà botaniche, le 350 rose antiche e il grande giardino giapponese, collocati su un ettaro di terreno terrazzato racchiuso fra viale Poggi, via di San Salvatore e via dei Bastioni. Meno noti rispetto ai Giardino di Boboli e vicini a questi ultimi sono i Giardini Bardini dai quali si può godere di una delle più belle vedute della città. Annessi nel XIII secolo al Palazzo Mozzi, i giardini subirono una prima modifica nel XVIII secolo, quando un membro della famiglia fece installare la scalinata barocca, ancora oggi esistente, e conferì ad essi l’attuale aspetto. Successivamente acquistati dal famoso antiquario Stefano Bardini, furono poi ereditati insieme all’omonimo museo di Stato da suo figlio e divennero bene di stato nel 1960 dopo la morte di quest’ultimo. Caduti in rovina nel corso dei successivi 40 anni, sono stati riaperti al pubblico dopo il restauro iniziato nel 2000, grazie ai fondi di una banca e alla creazione di una fondazione. Il progetto di restauro è stato finalizzato non solo al ripristino della struttura originaria del giardino, ma anche al suo arricchimento dal punto di vista botanico attraverso l’introduzione di camelie, Viburnum, ortensie, glicini e varie specie di rose. Per il turista che volesse immergersi nella Firenze “dei fiorentini” si consiglia infine di affiancare alla visita d’Oltrarno, un viaggio nel sapore, trascorrendo qualche ora di relax a San Niccolò o Piazza della Passera. Il primo è il quartiere in cui i fiorentini si ritrovano di sera per concludere la giornata, sorseggiando un bicchiere di buon vino nelle enoteche o cenando con i piatti della tradizione nelle trattorie qui presenti; durante i week end la serata prosegue nella vivace e caratteristica Piazza della Passera, in Santo Spirito, luogo in cui si concentra la movida cittadina.  

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